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NAPOLI – Il ruolo di istituzioni, università, aziende nel favorire l’occupazione nelle regioni del Sud è prioritario. Una sinergia che deve crearsi come obiettivo proprio quello di favorire tutte le opportunità in grado di offrire ai giovani, ai laureati del Sud una prospettiva lavorativa nelle città in cui sono nati e vivono. Questo il tema affrontato oggi presso l’Aula Magna Storica dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” in Corso Umberto I a Napoli, con il convegno dal tema «Occupazione: il futuro è nel sud», organizzato dalla Università “Federico II” di Napoli insieme alla NetCom Group, azienda d’ingegneristica napoletana, tra le più affermate d’Europa e che da qualche hanno ha proprio avviato una serie di stretti rapporti di collaborazioni con le maggiori università del Sud, a partire da quelle di Napoli e Salerno. «Siamo un’azienda votata al futuro – ha spiegato nel suo intervento d’apertura il presidente di NetCom Group, Domenico Lanzo (nella foto in basso) – che non dimentica le sue origini e amplifica la capacità creativa del sud con volontà di rendere concrete le soluzioni tecnologiche che il mercato richiede, esaltando qualità professionali di avanguardia». Presente il Ministro per il Sud, Barbara Lezzi che ha parlato dei fondi strutturali europei, di quanto siano stati assolutamente poco utili per il Sud. «In trent’anni – ha precisato il Ministro Lezzi – non si è fatto praticamente nulla per il Mezzogiorno, ero ragazza e sentivo parlare di piani straordinari per il Mezzogiorno di cui sono letteralmente stufa. Io voglio un piano ordinario per il Mezzogiorno, pretendo politiche omogenee per il Mezzogiorno, e che le Università del Sud abbiano gli stessi stanziamenti di quelle del Nord, cioè bisogna fare cose normali e in piena legalità e trasparenza». «Il ruolo dell’Ateneo non può essere solo quello della formazione – ha commentato Arturo De Vivo, Prorettore della Università Federico II – ma deve essere quello di creare opportunità perché le eccellenze che formiamo restino nel nostro territorio . In questa direzione è andato l’investimento nel Polo Universitario di San Giovanni, sorto nei luoghi della ex fabbrica della Cirio, che oggi ospita diverse academy, testimone di collaborazioni con aziende di rilievo internazionale come Apple, Deloitte Cisco e Ferrovie dello Stato. L’obiettivo è che il capitale umano che qui viene formato possa scegliere di trasferirsi nel mondo ma che questa scelta non sia un obbligo, ma ci siano piuttosto occasioni per cui il meglio del capitale umano resti nel nostro territorio». Presenti in rappresentanza delle istituzioni Andrea Cozzolino (Vicepresidente della Commissione per lo Sviluppo Regionale del Parlamento Europeo) che ha offerto una panoramica dell’impegno italiano nell’Ue per ottenere finanziamenti dedicati al Sud ed alle misure dell’occupazione. «Abbiamo il tasso di disoccupazione più elevato dell’Europa meridionale – ha dichiarato Cozzolino – e contemporaneamente aumenta il numero di ragazzi che non studiano e non lavorano e quindi abbiamo una doppia emergenza. Le risorse che abbiamo a disposizione sono necessarie ma non sufficienti senza una politica nazionale e regionale in grado di mobilitare più risorse e più iniziative in grado di contrastare la disoccupazione giovanile». Valeria Fascione (Assessore Regione Campania all’Internazionalizzazione, Start Up e Innovazione) e Chiara Marciani (Assessore Regione Campania alla Formazione) hanno presentato le numerose azioni messe in campo dalla Regione Campania in questo ambito specifico. Per Valeria Ciarambino, presidente della Commissione Trasparenza della Regione Campania «dobbiamo credere fortemente che il futuro dell’occupazione sia al Sud, ma anche lavorare per creare le condizioni affinchè questo sia. Sapere invece che negli ultimi 16 anni oltre 1mln 800mila giovani dai 15 ai 34 anni, 1/5 dei quali laureati, ha lasciato il Sud, come certifica lo Svimez, getta ombre fosche sul futuro del Sud». «Il programma Garanzia Giovani, rivolto ai Neet, – ha aggiunto Valeria Ciarambino – stando agli ultimi dati ufficiali disponibili, è stata ad oggi una delle occasioni mancate, in virtù dei tanti soldi investiti e della poca occupazione sviluppata. E ancora costruire la meritocrazia nella nostra regione: oggi i giovani, i migliori, se ne vanno non credendo di avere opportunità in base alle loro competenze». Presente anche il sindacato: «E’ necessario che il Governo – ha commentato a margine del convegno il segretario generale della Uil Campania, Giovanni Sgambati – inizi ad assegnare il 34 percento di risorse ordinarie. Che dia continuità ad opere infrastrutturali con almeno 500 milioni per far partire concretamente la Napoli-Bari». A concludere i lavori Francesco Colace delegato al Servizio Placement dell’Università di Salerno che nel suo intervento ha affrontato il discorso in merito al compito complesso che l’università assume «nel favorire la formazione e l’occupazione dei ragazzi, e deve puntare sullo sviluppo delle competenze, sullo sviluppo di risorse come i dottorati industriali».

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