Comincerei usando le parole di un uomo, che forse non conosceva la tecnologia, ma di certo sapeva come raggiungere l’obiettivo: “Talent wins games, but teamwork and intelligence wins championships”. E questa massima di Michael Jordan non riguarda solo il basket, ma è applicabile in molti ambiti lavorativi nei quali il team è spesso più importante del singolo, e contribuisce a esaltare le caratteristiche e le abilità di ciascuno dei componenti.
Il Project manager sta assumendo un ruolo sempre più rilevante nella realizzazione di progetti: svolge un ruolo critico nella leadership di un gruppo ed è la persona incaricata dall’organizzazione di guidare il team responsabile del raggiungimento degli obiettivi; egli deve possedere:
- comportamenti necessari per guidare, motivare e dirigere un gruppo, per aiutare un’organizzazione a raggiungere i suoi obiettivi aziendali.
- conoscenza ed esperienza nel settore e dell’organizzazione per migliorare le prestazioni e raggiungere più facilmente i risultati aziendali.
Nel campo dello sviluppo software, accanto alle tradizionali metodologie legate al ciclo di vita, ad esempio il classico modello “a cascata”, si è ormai definitivamente affermata la metodologia AGILE che si fonda sui seguenti concetti:
- Gli individui e le interazioni più che i processi e gli strumenti
- Il software funzionante più che la documentazione esaustiva
- La collaborazione col cliente più che la negoziazione dei contratti
- Rispondere al cambiamento più che seguire un piano
Il manifesto AGILE viene pubblicato nel 2001 da un gruppo di informatici e formalizza in dodici regole questi princìpi nell’ambito dello sviluppo software (http://agilemanifesto.org/).
Da quel manifesto ad oggi, la metodologia si è sviluppata e raffinata fino a diventare, in molti progetti software, un modello di riferimento importante.
La metodologia AGILE ha anche fatto nascere diversi framework per la sua implementazione: tra i più utilizzati ci sono Kanban (con la K maiuscola da non confondere con kanban con la iniziale minuscola che si riferisce a un particolare cartellino utilizzato come segnalazione visuale nella produzione industriale basata sul metodo Toyota) e SCRUM che oggi è la più utilizzata.
Non è lo scopo di questo breve articolo dettagliare la metodologia e i framework, ma solo raccontare, come questo modello nato per il software sia diventato una “filosofia” organizzativa e sia stata applicata in ambiti molto diversi tra loro.
IL CASO LEGO
La più famosa casa di mattoncini del pianeta mette in atto i vantaggi che apporta la metodologia Agile osservando le tendenze in arrivo e agendo molto prima: quando intuì il crescente interesse per gli adolescenti agli smartphone creò il proprio film, The Lego Movie, che generò mezzo miliardo di dollari al botteghino. Quando si rese conto che i videogiochi diventavano una minaccia creò il proprio videogame ed ora sta entrando nel mondo dell’Augmented Reality.
LEGO ha poi lanciato il LEGO Serious Play, un metodo che, attraverso il gioco con i mattoncini, migliora lo sviluppo del pensiero, della comunicazione e facilita la risoluzione di problemi complessi di gestione aziendale. (https://www.lego.com/en-us/seriousplay).
SAAB AERONAUTICS
Da oltre un decennio utilizza SCRUM e con questo framework ha prodotto il caccia Saab JAS 39 Gripen, un velivolo multi-ruolo che secondo alcuni esperti risulta l’aereo militare con il migliore rapporto costo/prestazione: i costi del progetto furono di 14 miliardi di dollari contro i 1500 miliardi dell’F-35 sviluppato secondo approcci tradizionali.
eduSCRUM – Scrum come metodologia di insegnamento
Nasce in una scuola in Olanda, la Ashram College (high school) in Alphen a/d Rijn. Il docente, Willy Wijnand, è un insegnante di ingegneria, fisica e chimica e usa Scrum in tutte le sue classi.
Gli studenti hanno la responsabilità sul processo di apprendimento: le squadre sono composte da 4 studenti (secondo una regola in uso nell’esercito che ha valutato che 4 unità è la dimensione ottimale per i gruppi di lavoro) auto-formate, su skill matrix compilate direttamente da loro.
Il prof. Wijnand è il Product Owner e assegna i compiti ai ragazzi senza preoccuparsi del metodo utilizzato per risolvere il compito assegnato. Ogni squadra ha un incaricato che aiuta il proprio Team a performare in modo ottimale, ma non dirige il Team: è il cosiddetto eduScrum Master (http://eduscrum.nl/en/file/CKFiles/La_Guida_eduScrum_IT_1.2.pdf).
I risultati sono stati sorprendenti ed hanno rilevato studenti più motivati, punteggi più alti e, complessivamente, risultati migliori.
Vorrei concludere questa breve riflessione con una riflessione antropologico / genetica; forse è sbagliato dire che la filosofia AGILE viene dall’informatica e, come abbiamo visto, si è estesa ad altre discipline: probabilmente il concetto fondamentale di adattività e capacità di adattamento al contesto è insita nella natura umana ed è quella che ci ha permesso di sopravvivere nelle corso dei millenni e, forse, di diventare la specie “dominante” sul Pianeta.
Alfredo Troiano
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