La valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale, particolarmente ricco e diffuso nel nostro Paese, è una prospettiva teorica da molti anni presente nella letteratura manageriale e di marketing dei beni culturali che spesso, però, risulta carente di risultati empirici capaci di dimostrare come tale processo non solo rappresenti una ricchezza formativa per gli individui, ma può contribuire allo sviluppo della creatività e dell’innovazione e, dunque, alla competitività dei Paesi. Per estrarne il potenziale di ricchezza occorre, da un lato, attivare un processo di valorizzazione culturale, sociale ed economica a livello sia di singole organizzazioni culturali che sistemico tra queste ultime e gli stakeholder (la pubblica amministrazione, le imprese turistiche, il sistema formativo, i residenti, ecc.) e, dall’altro, sviluppare più elevati tassi di fruizione e di partecipazione culturale attiva[1].
Le tecnologie per la fruizione avanzata, partecipata e innovativa degli spazi culturali è oggi il possibile collegamento tra tutti gli stakeholder della filiera culturale. NetCom Group in collaborazione con Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale dell’Università degli Studi di Salerno ha avviato una collaborazione volta alla realizzazione di strumenti informatici capaci di ricostruire i processi storici, culturali e ambientali del territorio e delle Comunità locali, per contribuire a svilupparne le vocazioni, esaltando il valore aggiunto legato alle risorse paesaggistiche, culturali e produttive. Un nuovo concetto di spazio culturale diffuso, basato sulla capacità di raccontarsi mediante tecnologie in grado di far parlare i luoghi con il pubblico, con l’obiettivo di abbandonare la semplice fruizione lasciando il posto a un’esperienza culturale, intellettuale ed emozionale, capace di accontentare gusti ed esigenze diverse. Le moderne tecnologie dell’Internet of Things (IoT) e della Realtà Aumentata favoriscono tale cambiamento di rotta, disegnando uno scheletro tecnologico di aiuto alla comunicazione e alla comprensione della conoscenza legata al luogo. Osservare, contestualizzare ed approfondire, rappresentano i tasks di un visitatore a cui la tecnologia può fornire un supporto immediato e coinvolgente, favorendo la rete dei rimandi attraverso connessioni semantiche aumentando così il grado di interesse e di coinvolgimento del visitatore stesso.
Il primo risultato tangibile di questo approccio multi-disciplinare e collaborativo tra i diversi attori della filiera culturale è Rural App.
Rural App è un’applicazione mobile che funge da guida smart avanzata in spazi culturali aperti, come parchi archeologici, città d’arte e centri storici.
L’Applicazione è stata pensata per un utilizzo en plein air e sfrutta le tecnologie di localizzazione di Google ed il GPS del device per stabilire la posizione del turista e visualizzare contenuti di interesse variabili a seconda del profilo dell’utente.
Le sezioni informative presentano contenuti multimediali avanzati come informazioni testuali, mappe interattive, foto e video a 360° che possono essere fruiti con o senza visori 3D.
L’App presenta, inoltre, un’intera sezione dedicata alla Realtà Aumentata, che permette al turista/visitatore di identificare una location o un punto di interesse e visualizzarne le relative informazioni, semplicemente puntando la fotocamera del suo smartphone verso una determinata direzione.
Attraverso Rural App il turista può approcciare a forme di turismo alternativo percorrendo “percorsi culturali lenti” in cui l’esperienza attiva permette di vivere a fondo la dimensione culturale del viaggio, invitando i viaggiatori a scoprire i luoghi poco noti ma ricchi di storia e bellezza.
Un esempio di tale approccio metodologico è il percorso dedicato all’Appia Antica, una delle più grandi opere di ingegneria urbana del mondo antico. La Via Appia – Regina viarum, realizzata alla fine del IV sec. a C. con l’intento di collegare Roma a Capua e poi a Brindisi è l’arteria lungo cui si veicolano i rapporti con la Magna Grecia e l’Oriente e la costruzione di una lingua comune mediterranea che costituisce una delle radici della cultura europea.
I lunghi tratti della strada antica che hanno resistito all’usura del tempo e che continuano a caratterizzare i paesaggi dell’Italia meridionale sono oggi meta di circuiti alternativi di turismo culturale che possono trovare in Rural App uno valido ed efficace strumento di informazione e condivisione delle informazioni.
[1] E. Conti, La valorizzazione del patrimonio culturale diffuso. Indagine sui fruitori culturali di Pesaro e ipotesi di valorizzazione del Museo della Marineria Washington Patrignani e del teatro La piccola ribalta, Tangram Edizioni Scientifiche, 2015
Mario Byron Coppola
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